Teoria degli antichi astronauti
La teoria degli antichi astronauti, o teoria
del paleocontatto, conosciuta anche come paleoastronautica, è
l'insieme di quelle idee, sviluppate a partire dalla metà del Novecento, che ipotizzano il contatto di civiltà extraterrestri con le antiche civiltà umane quali Sumeri, Egizi e civiltà precolombiane. Questo genere
di teorie non sono in generale accettate a livello scientifico-accademico, con alcune
eccezioni (un esempio l'astronomo e matematico Josef Allen
Hynek), e sotto il nome di archeologia spaziale
vengono spesso fatte rientrare nel più vasto campo speculativo della
controversa pseudo-archeologia o "archeologia misteriosa".
Origine
La nascita ufficiale della paleoastronautica si fa
risalire al 1960 con la pubblicazione di un articolo dello studioso russo Matest Agrest. In seguito le teorie sul contatto delle antiche civiltà umane con gli
extraterrestri all'inizio sono divenute popolari negli anni sessanta e soprattutto negli anni settanta con la pubblicazione dei libri di Erich von Däniken e Peter
Kolosimo e in particolare dei bestseller di Kolosimo Non è terrestre (1969) e Astronavi sulla preistoria
(1972). Il substrato di tali teorie era già stato elaborato alcuni anni
addietro, subito dopo gli anni
cinquanta, con la nascita dell'ufologia in seguito alle prime testimonianze documentate di avvistamenti di UFO. Questo tema si unì agli argomenti già elaborati da Charles Fort sull'apparente incoerenza cronologica di alcuni manufatti e al rinnovato interesse popolare degli anni sessanta nei confronti delle antiche civiltà e delle loro mitologie, per cui in ambito ufologico nacque la clipeologia o paleoufologia, rivolta allo studio delle presunte manifestazioni di UFO nelle epoche passate. Inizialmente la paleoastronautica si sviluppò come
una branca della clipeologia rivolta al periodo preistorico e protostorico.
I sostenitori delle teorie sugli antichi astronauti
non si limitano a sostenere che le visite di UFO siano avvenute anche nei
secoli passati, ma affermano che vi sia stata un'influenza aliena nello sviluppo
della civiltà e della specie umana, arrivando a mettere in discussione - almeno in parte
- la teoria evolutiva di Charles Darwin, talvolta sostituendola con tesi
creazioniste, secondo le quali la specie umana sarebbe stata
creata da entità superiori o per il tramite di "angeli" extraterrestri.
Se per la paleoantropologia tradizionale l'uomo è il risultato di un processo evolutivo durato tre
milioni di anni che ha portato le protoscimmie africane via via ad assumere la stazione eretta e a sviluppare la propria intelligenza, andando a formare società via via più avanzate, i sostenitori di queste
idee ipotizzano che l'uomo sia stato aiutato a compiere questo percorso, se non
addirittura indotto e che nel passato siano avvenuti numerosi contatti fra
alieni sbarcati sulla Terra e popolazioni locali. Questi contatti, in taluni
casi costituiti da soggiorni prolungati di extraterrestri sul nostro pianeta,
avrebbero influenzato lo sviluppo di alcune civiltà; tracce a testimonianza di
questi eventi sarebbero riconoscibili - secondo i fautori di queste teorie -
studiando con una certa "forma mentis" alcuni reperti preistorici.
1 commento:
Sono totalmente in disaccordo con la teoria dell'evoluzione di Darwin, sono invece convinta che addirittura siano avvenuti, all'alba dei tempi, esperimenti di ingegneria genetica sugli esseri trovati sulla terra, combinando il patrimonio genetico dei "visitatori" con quello delle creature indigene, peccato che non ho mai letto nulla di approfondito sull'argomento, diciamo che ci sono arrivata da sola, ma sicuramente c'è chi ha fatto una buona ricerca e l'avrà riportata in qualche pubblicazione. Camilla
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