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domenica 9 gennaio 2011

GLI ANIMALI DOMESTICI NELLA PREISTORIA

ANIMALI DOMESTICI NELLA PREISTORIA

GRAFFITI DI ANIMALI DOMESTICI
Il primo animale domestico è il Cane, che discende dal lupo; il suo addomesticamento risale al 13'000-8000 a.C. e fu praticato in diverse regioni dell'Europa e nel Vicino Oriente. Le tracce più antiche ritrovate sull'odierno territorio sviz. datano del 12'000-10'000 a.C.

LUPO
L'addomesticamento degli Ovini e della Capra avvenne nel IX millennio a.C., in relazione allo sviluppo di un'economia e cultura contadina nella zona della cosiddetta Mezzaluna fertile (Medio Oriente). Assieme alla coltura delle piante, si perfezionò in quel periodo il passaggio da un sistema economico "appropriato" ad uno "produttivo", tipico del Neolitico.
CAPRA

PECORA
Nell'VIII millennio a.C. vennero addomesticati il cinghiale (Suini) e il bisonte (Bovini). L'integrazione dell'utilizzo di questi quattro tipi di animali domestici nella cultura contadina raggiunse l'Europa dal Vicino Oriente seguendo due vie: la prima, attraverso le coste dell'Adriatico, portava nell'Europa del sud e del sud ovest; la seconda conduceva nell'Europa centrale e del nord passando per i Balcani; entrambe raggiunsero l'Europa centro-orientale nel VI sec. a.C. Per quanto concerne il territorio dell'odierna Svizzera, si suppone che la conoscenza dell'agricoltura abbia preceduto di qualche tempo quella dell'Allevamento, originario del sud della Francia e diffusosi poco dopo il 5500 a.C. nei territori settentrionali della valle del Rodano e nel Giura franc. I reperti più antichi di animali domestici vennero ritrovati nei siti neolitici scoperti in Vallese; nelle stazioni del Ticino, che risalgono allo stesso periodo, non vi sono invece tracce di animali. Le colonie neolitiche di Planta e Sous-le-Scex a Sion, datate 5000 a.C., attestano l'esistenza di ovini, capre, maiali e bovini; il 98% delle ossa animali analizzate appartennero ad animali domestici. Si presume che anche nell'odierno Altopiano sviz., per influsso di gruppi provenienti dall'Europa centrale, orientale e sudoccidentale, i primi animali domestici abbiano fatto la loro comparsa verso la seconda metà del VI millennio a.C.; tuttavia i reperti più antichi di ossa animali (soprattutto resti di mangime e di combattimenti) rimandano ai Villaggi lacustri, sorti attorno al 4350 a.C. (per esempio: Egolzwil, Zurigo-Kleiner Hafner). Grazie alle eccezionali condizioni di conservazione proprie di queste regioni umide, si sono potute ricostruire in modo preciso le condizioni economiche del periodo 4350-2400 a.C., in cui si consolidò l'allevamento degli animali domestici. La ragione dell'esistenza di animali domestici nel Neolitico è strettamente legata all'evoluzione dell'agricoltura. Durante la prima fase di colonizzazione delle rive lacustri, l'Altopiano sviz. era coperto da una foresta vergine che presentava tutt'al più piccole radure, di formazione in genere naturale; queste condizioni limitavano in misura considerevole l'allevamento degli animali domestici. Ricerche nelle colonie attorno al lago di Zurigo confermano che l'allevamento di animali domestici non rivestì fino al 3400 a.C. una grande importanza. L'assenza di superfici aperte di maggiori dimensioni e di prati, nell'accezione moderna del termine, limitò, almeno fino a quel periodo, la dimensione delle mandrie bovine, che necessitavano di grandi quantità di foraggio. Durante il semestre estivo, il bestiame grosso e quello minuto venivano fatti pascolare nelle foreste, mentre durante quello invernale le foglie venivano consumate come foraggio; questo sistema di produzione, assieme al diradamento dei rami (economia di diradazione) era predominante. Le difficoltà nell'approvvigionamento di foraggio che ne derivavano imposero limiti all'allevamento di animali domestici. A partire dal III millennio a.C. il paesaggio dell'Altopiano si fece più aperto: vennero creati nuovi terreni a maggese e le prime distese simili a prati. Contemporaneamente, si intensificò l'allevamento degli animali domestici, dapprima con i maiali (cultura di Horgen) e successivamente con i bovini, gli ovini e le capre (cultura della ceramica a cordicella). Lo sforzo per aumentare il numero di bovini è legato molto probabilmente all'intensificarsi della coltivazione della terra, che richiedeva l'impiego di questi animali da lavoro. Di norma, l'80-90% delle ossa animali analizzate e che risalgono al III e al II millennio a.C. provengono da animali domestici. Ritrovamenti di escrementi e sterco provano la presenza degli animali nelle colonie, mentre, per quanto riguarda le stalle, la loro esistenza non è finora provata dagli scavi archeologici; probabilmente i contadini del Neolitico dividevano di tanto in tanto lo stesso tetto con capre, ovini e bovini.
CNGHIALE

BISONTE
Un nuovo animale domestico, il Cavallo, comparve forse già verso la fine del Neolitico, sicuramente agli inizi dell'età del Bronzo. Il numero esiguo di ossa ritrovate è comunque sintomo della relativa importanza dell'animale in questa prima fase. Sullo sviluppo intercorso fra la fine dell'età del Bronzo e la parte finale del periodo di La Tène si hanno informazioni insufficienti; i pochi materiali ritrovati lasciano supporre che l'intensificazione dell'allevamento degli animali domestici e l'apertura dei paesaggi siano ulteriormente proseguiti. Il processo di addomesticamento influì sulla taglia degli animali: tra Neolitico e tarda età del Ferro, il controllo del comportamento naturale degli animali, la diminuzione del foraggio e la selezione di capi sempre meno aggressivi e, di conseguenza, più deboli, favorirono il ridimensionamento delle taglie di bovini, ovini, capre e maiali.

CAVALLO
Il pollo (Pollame) apparve tra gli animali domestici nell'VIII sec. a.C. nell'Europa centrale e nel V sec. a.C. in Svizzera.

GALLO
FINE

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