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mercoledì 6 giugno 2012

LA MIA LUCY


LUCY
L'Australopithecus afarensis è una specie, ora estinta, di Ominidi del genere Australopithecus.
La specie fu identificata a seguito di una serie di ritrovamenti di fossili nella regione di Afar in Etiopia da parte di Donald Johanson e della sua squadra, nella prima metà degli anni settanta.
Nel 1973 Donald Johanson rinvenne i resti del corpo di un Australopithecus - dal latino australis, "sud", e dal greco πίθηκος (pithekos= scimmia) - comprendenti parti di entrambe le gambe, inclusa un'articolazione, risalenti a 3,4 milioni di anni fa. Originariamente sembrava che il fossile riguardasse un individuo giovane, ma successivamente si scoprì che si trattava di un adulto.
Il 30 novembre del 1974, ad Afar in Etiopia, Yves Coppens, Donald Johanson, Maurice Taïeb e Tom Gray rinvennero i resti di un esemplare di femmina adulta dell'età apparente di 25 anni, vissuta almeno 3,2 milioni di anni fa. La chiamarono Lucy, in onore della canzone Lucy in the sky with Diamonds dei Beatles, mentre in amarico è nota come Dinqinesh, che significa "Tu sei meravigliosa". Il suo nome in codice è A.L. 288.
I resti comprendevano il 40% dello scheletro.
Particolarmente importanti l'osso pelvico, il femore e la tibia, perché la loro forma lascia pensare che questa specie fosse bipede.
Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente tra i 29 e i 45 kg. Questa piccola donna ha denti simili a quelli umani, ma il cranio e' ancora scimmiesco, con una capacità cranica tra i 375 e i 500 cm3. Morì sulle rive di una palude, probabilmente di sfinimento, e fortunatamente nessun predatore ne sbranò i resti, disperdendone le membra, così che il corpo, sommerso dal fango, nel corso dei millenni si fossilizzo' fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il suo scheletro è ritornato alla luce intatto e ci offre una preziosa testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo.
Pur essendo perfettamente adatta alla locomozione bipede, conduceva ancora una vita in parte arboricola. Si può pensare che salisse sugli alberi per cercare rifugio dai predatori o per trascorrere la notte. Era più piccola del maschio. Si pensa che avesse una vita sociale e vivesse in un gruppo formato da adulti e giovani.
I suoi denti erano adatti a un'alimentazione onnivora , basata sulla raccolta di vegetali e la cattura di insetti e lucertole.
Secondo altre fonti, mentre in passato si riteneva che la dieta degli Australopitecini gracili consistesse in parte di carne, anche sulla base dei ritrovamenti di accumuli di ossa, più di recente tali accumuli sono stati attribuiti all'attività di Homo habilis . I loro grandi molari indicano che mangiavano cibi abbastanza duri, probabilmente erba o semi di cereali. Lo spessore dello smalto indica anch'esso che mangiavano cibi duri.

Oggi Lucy e' conservata in Etiopia al museo nazionale di Addis Abeba.

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