LA COSTA |
Il geosito di Tor Caldara è un vero laboratorio all’aperto: le falesie (ricche di fossili) ci raccontano una storia che inizia con il deposito delle argille in fondo al mare più di due milioni di anni fa e prosegue attraverso potenti strati di arenaria (sabbie consolidate) testimonianza di ambienti a lungo contesi fra terra e acqua. Proprio nelle dune antiche sono state ritrovate le più remote tracce della presenza dell’uomo in quest’area: numerosi manufatti preistorici in selce. Il terzo elemento, il fuoco, ovviamente non poteva mancare! La risalita di numerosi gas fra cui quelli sulfurei costituiscono l’ultima testimonianza del vulcanismo dei Colli Albani. Queste aree sono state sfuttate per l’estrazione a cielo aperto dello zolfo probabilmente fin dall’antichità, continuata poi fino alla metà del XIX secolo circa. Certa è invece l’identificazione di una villa romana di età imperiale i cui resti sono in parte visibili a fianco della torre cinquecentesca che da il nome alla Riserva. La storia ha quindi continuato a frequentare questi luoghi e a lasciarci i suoi segni: dalle canonnate delle guerre napoleoniche ancora impresse nella torre, agli accampamenti e trincee inglesi a seguito dello sbarco di Anzio.
MARNA ARGILLOSA SULFUREA |
GROSSO NODULO DI SELCE |
SELCE QUARZOSA |
NODULI DI SELCE VARI |
SCORIA DI FUSIONE DI FORNO ROMANA |
GESSO IN CRISTALLI |
CONCREZIONI DI ZOLFO |
RUSCELLO DI ACQUA SULFUREA |
ANTICA ZONA ESTRATTIVA |
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