Un frammento dell'utensile è stato rinvenuto in Australia: risale a 49 mila anni fa, e predata di molto l'inizio dell'agricoltura, il periodo in cui si credeva avessero avuto origine questi strumenti.
Il
più antico frammento d’ascia, qui al microscopio. Credits:
Australian Archaeology
|
A
prima vista sembra una semplice scheggia di pietra, ma non lo è:
quello rinvenuto nel sito di Carpenter's Gap, nella regione di
Kimberley, Australia occidentale, è il frammento della pietra
basaltica di un'ascia, un attrezzo finemente scolpito e - un tempo -
provvisto di manico. Ma è la data del reperto a colpire gli
archeologi: risale a 49 mila anni fa, ed è la dimostrazione che
l'uomo sviluppò questa complessa tecnologia di lavorazione e
costruzione poco dopo aver messo piede in Australia.
STRUTTURA
COMPOSITA
Il
frammento grande come un'unghia era stata rinvenuto nei primi anni
'90 nel Windjana Gorge National Park, ma solo recentemente è stato
analizzato: gli archeologi dell'Università di Sydney si sono accorti
che a un'estremità è finemente levigato, e che il pezzo da cui è
tratto doveva essere troppo pesante per essere spostato a mano.
Serviva
un manico, e non è un dettaglio da poco: se infatti alcune
rudimentali forme di asce predatano persino la comparsa dei sapiens,
gli attrezzi in materiali misti, legno e pietra, sono di molto
successivi, e nella maggior parte del mondo sono arrivati con la
nascita dell'agricoltura, 10 mila anni fa.
LA
PRIMA DI TUTTE
Altri,
rari resti di asce simili scoperti ad Arnhem Land, Australia,
risalgono a 35 mila anni fa; e asce sviluppate indipendentemente in
Giappone sono state datate a 38 mila anni fa. Quella appena
descritta, quindi, le precede tutte.
STRUTTURA
COMPOSITA
Il
frammento grande come un'unghia era stata rinvenuto nei primi anni
'90 nel Windjana Gorge National Park, ma solo recentemente è stato
analizzato: gli archeologi dell'Università di Sydney si sono accorti
che a un'estremità è finemente levigato, e che il pezzo da cui è
tratto doveva essere troppo pesante per essere spostato a mano.
Serviva
un manico, e non è un dettaglio da poco: se infatti alcune
rudimentali forme di asce predatano persino la comparsa dei sapiens,
gli attrezzi in materiali misti, legno e pietra, sono di molto
successivi, e nella maggior parte del mondo sono arrivati con la
nascita dell'agricoltura, 10 mila anni fa.
LA
PRIMA DI TUTTE
Altri,
rari resti di asce simili scoperti ad Arnhem Land, Australia,
risalgono a 35 mila anni fa; e asce sviluppate indipendentemente in
Giappone sono state datate a 38 mila anni fa. Quella appena
descritta, quindi, le precede tutte.
Una volta completa, l'ascia doveva somigliare a queste. AUSTRALIAN ARCHAEOLOGY
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L'ARTE
DI ADATTARSI
L'ascia
fu probabilmente inventata in Australia, perché non c'è traccia di
simili strumenti nel sudest asiatico, da dove gli uomini migrati in
Australia provenivano: il che porta a pensare che la capacità umana
di colonizzare il mondo non sia dovuta a particolari abilità
applicabili ovunque nel mondo, bensì alla creatività e alla
capacità di adattarsi alle diverse situazioni.
«Nel
sudest asiatico probabilmente si usava il bambù, sottile e
resistente e perfetto per gli utensili. Ma arrivati in Australia, il
bambù non c'era e ci fu bisogno di inventare nuovi oggetti per
sfruttare il nuovo paesaggio» spiega Peter Hiscock, autore dello
studio.
Esempio
di ascia simile a quella della quale si sono ritrovati i frammenti.
Credits: Stuart Hay, ANU.
MADE
IN AUSTRALIA
«È
un affascinante ribaltamento della presunzione che tutte le
innovazioni tecnologiche siano dovute avvenire in Europa, e i luoghi
remoti come l'Australia, fossero invece poco innovativi. Questo è il
luogo dove la tecnologia fu inventata: in Europa ci sarebbe arrivata
in tempi molto più recenti».
Articolo
tratto dalla rivista FOCUS
L'ARTE
DI ADATTARSI
L'ascia
fu probabilmente inventata in Australia, perché non c'è traccia di
simili strumenti nel sudest asiatico, da dove gli uomini migrati in
Australia provenivano: il che porta a pensare che la capacità umana
di colonizzare il mondo non sia dovuta a particolari abilità
applicabili ovunque nel mondo, bensì alla creatività e alla
capacità di adattarsi alle diverse situazioni.
«Nel
sudest asiatico probabilmente si usava il bambù, sottile e
resistente e perfetto per gli utensili. Ma arrivati in Australia, il
bambù non c'era e ci fu bisogno di inventare nuovi oggetti per
sfruttare il nuovo paesaggio» spiega Peter Hiscock, autore dello
studio.
Esempio
di ascia simile a quella della quale si sono ritrovati i frammenti.
Credits: Stuart Hay, ANU.
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MADE
IN AUSTRALIA
«È
un affascinante ribaltamento della presunzione che tutte le
innovazioni tecnologiche siano dovute avvenire in Europa, e i luoghi
remoti come l'Australia, fossero invece poco innovativi. Questo è il
luogo dove la tecnologia fu inventata: in Europa ci sarebbe arrivata
in tempi molto più recenti».
Articolo
tratto dalla rivista FOCUS
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