Ritrovati i resti di nove uomini di Neanderthal nella
Grotta Guattari al Circeo
LA STORIA DELLA GROTTA GUATTARI
La Grotta Guattari si trova a San Felice del Circeo ed è stata scoperta casualmente il 24 febbraio 1939. Sepolta da un crollo avvenuto circa 60 anni fa, è stata poi studiata dal paleontologo francese Alberto Carlo Blanc. Oggi gli archeologi, richiamati allo studio di questo sito, preziosamente conservato nel tempo, sono intervenuti con l’aiuto delle nuove tecnologie e la scorta delle conoscenze derivate da 80 anni di lavori di scavo, allargando una zona inedita della grotta, fino ad ora mai esplorata. Come ha raccontato Francesco Di Mario, il funzionario che ha condotto la campagna, tra i 9 scheletri rinvenuti ci sono un giovane e una femmina, appartenenti tuttavia a diverse epoche. “È una rappresentazione soddisfacente di una popolazione che doveva essere abbastanza numerosa in zona. Stiamo portando avanti gli studi e le analisi, non solo genetiche, con tecniche molto più avanzate rispetto ai tempi di Blanc, capaci di rivelare molte informazioni”. Ed è subito mistero.
NUOVI DETTAGLI SULLA STORIA DEL POPOLAMENTO IN ITALIA
Saranno i prossimi approfondimenti a tentare di
chiarire gli enigmi della Grotta Guattari, ma già ci sono i primi dettagli dati
dall’analisi delle ossa, e che portano alla luce frammenti di vita, a partire
dalla dieta degli ominidi, prettamente vegetariana. Insieme ai corpi sono stati
trovati frammenti di rinoceronti, iene, elefanti, orsi delle caverne e uro, un
grande bovino ormai estinto. Qui il video che racconta la scoperta. “Con
questa campagna di scavo”, ha detto Mario Rubini, direttore del
servizio di antropologia della SABAP per le province di Frosinone e Latina “abbiamo
trovato numerosi individui, una scoperta che permetterà di gettare una luce
importante sulla storia del popolamento dell’Italia. L’uomo di Neanderthal è
una tappa fondamentale dell’evoluzione umana, rappresenta il vertice di una
specie ed è la prima società umana di cui possiamo parlare”. “Una scoperta
straordinaria di cui parlerà tutto il mondo, ha dichiarato il
Ministro della Cultura, Dario
Franceschini, “perché arricchisce le ricerche sull’uomo di
Neanderthal. È il frutto del lavoro della nostra Soprintendenza insieme alle
Università e agli enti di ricerca, davvero una cosa eccezionale”.